6 alternative allo zucchero per dolcificare il caffè

Esiste qualcosa di più piacevole di una tazzina fumante per dare il via alla giornata? Ma… caffè fumante amaro oppure zuccherato? 

Come è noto, lo zucchero raffinato è tra i principali nemici della nostra salute ed eliminarlo dal caffè può sicuramente contribuire al nostro benessere. Tuttavia non va dimenticato un altro “dettaglio” rilevante: aggiungerlo alla nostra amata bevanda può alternarne il gusto. Ecco perché berlo amaro ci aiuta ad apprezzarne appieno tutte le qualità in purezza. Ma ad ognuno il caffè che preferisce!

In questo articolo ci rivolgiamo a chi ama assaporarlo dolce e vuole provare delle alternative più “healthy”. Perciò, cosa mettere al posto dello zucchero nel caffè? I dolcificanti naturali come il miele e la stevia sono sicuramente più salutari dello zucchero bianco, ma non sono le uniche opzioni. 

Se ti stai chiedendo qual è il dolcificante più sano e che non fa male, non esiste: come in ogni cosa, la giusta misura sta nel mezzo, l’importante è non abusarne!

Vediamo allora come addolcire il caffè senza zucchero utilizzando sei dolcificanti alternativi e salutari. 

1. Zucchero di canna 

Quando si tratta di scegliere quale zucchero mettere nel caffè, molti optano per una bustina di zucchero di canna anziché di quello bianco, credendo che sia una scelta più salutare. Tuttavia, non esiste alcuna differenza tra i due prodotti, essendo formati dalla stessa molecola: il saccarosio

Lo zucchero di canna può essere sottoposto a diversi livelli di raffinazione: se viene lavorato poco, può presentare un colore più scuro e una percentuale di saccarosio leggermente inferiore rispetto a quello ottenuto dalla barbabietola (che solitamente contiene il 95% di saccarosio). Tuttavia, se sottoposto a un’ulteriore raffinazione, diventa praticamente identico allo zucchero bianco estratto dalla barbabietola. Dato che entrambi contengono almeno il 95% di saccarosio, il loro apporto calorico e le loro proprietà nutrizionali sono sostanzialmente identici.

Anche lo zucchero di canna integrale, nonostante il suo nome, contiene quantità così trascurabili di minerali da renderlo sostanzialmente simile, dal punto di vista nutrizionale, allo zucchero bianco raffinato.

2. Melassa

Il termine “melassa” ha origine dal latino “mel”, che significa “miele”, e si riferisce a una sostanza di colore scuro ottenuta dalla lavorazione della canna da zucchero o della barbabietola

Per produrre la melassa, il liquido risultante dalla lavorazione viene riscaldato affinché lo zucchero si cristallizzi e venga separato dal composto. Ciò che rimane è un liquido denso di colore scuro, nel quale si concentrano i principi nutritivi della pianta, tra cui enzimi, sostanze aromatiche, minerali, vitamine e amminoacidi.

Esistono diverse varietà di melassa, ma quella considerata più pregiata, poiché ricca di proprietà, è la melassa nera. Questo prodotto presenta anche un basso contenuto di grassi ed è particolarmente apprezzato per la sua ricchezza di sali minerali, tra cui calcio, magnesio, manganese, potassio, rame, ferro, fosforo, cromo, cobalto e sodio.

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3. Miele 

Il miele è principalmente composto da zuccheri (circa l’82%), ed è anche ricco di vitamine del gruppo B , vitamina C e minerali, in particolare potassio e magnesio. L’usanza di dolcificare latte e tisane con il miele non è nuova, ma l’idea di aggiungerlo al caffè fa sollevare qualche sopracciglio a causa della sua forte aromaticità.  

Per abbinarli al meglio, è fondamentale scegliere il tipo di miele appropriato per non compromettere la complessità organolettica di un buon caffè. L’ideale è aggiungere mezzo cucchiaino di miele di acacia: questa varietà ha un colore chiaro, una consistenza liquida e un sapore delicato che non sovrasta la bevanda. Se si desidera un tocco più audace, il miele di castagno può offrire note intense che si sposano molto bene con il caffè.

4. Succo d’agave

Lo sciroppo di agave, conosciuto anche come nettare di agave, è un ingrediente comune in molte bevande rinfrescanti, ottenuto dall’estrazione della pianta grassa dell’agave. Tuttavia, va considerato più come un alimento a sé che come un semplice dolcificante. La sua consistenza è leggermente più fluida rispetto al miele ed è in grado di dolcificare fino al 25% in più rispetto allo zucchero bianco.

La sua elevata concentrazione di fruttosio (92%), il suo alto indice glicemico e il suo contenuto calorico simile allo zucchero bianco limitano i suoi vantaggi rispetto ad altri dolcificanti. Il modo migliore per utilizzarlo è mescolarlo in frullati o tè freddi, poiché la sua consistenza liquida lo rende più facile da sciogliere rispetto allo zucchero granulare.

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5. Stevia

La stevia è un dolcificante naturale estratto dalle foglie della pianta omonima, originaria del Sud America. Oltre alle sue note proprietà dolcificanti, ha benefici diuretiche, ipoglicemizzanti e ipotensive. Disponibile in forma di zollette o polvere bianca simile allo zucchero, ma con una grana più fine e un potere dolcificante maggiore, la stevia è adatta sia per dolcificare bevande direttamente che per l’uso in preparazioni dolciarie.

A differenza dello zucchero bianco, la stevia non contiene calorie, non contribuisce alla formazione di carie e può essere consumata anche dai diabetici. Alcune ricerche attribuiscono alla stevia proprietà antinvecchiamento della pelle, grazie alla sua azione contro i radicali liberi, e proprietà antiacido e ipotensive. Pur essendo un’ottima alternativa allo zucchero, è importante consumare la stevia con moderazione, poiché dosi eccessive possono causare ipotensione.

6. Eritritolo

Tra i dolcificanti più sani presenti sul mercato, l’eritritolo è un dolcificante naturale presente in prodotti vegetali come la frutta. Grazie al suo bassissimo contenuto calorico, circa 0,2 Kcal per grammo, e al suo potere dolcificante pari al 60-80% dello zucchero comune, è molto apprezzato da chi deve seguire un regime ipocalorico, ma anche da chi soffre di diabete, visto che ha un indice glicemico e insulinemico bassissimo

In aggiunta, a differenza di dolcificanti come la stevia, che può presentare un retrogusto amaro simile alla liquirizia, l’eritritolo è praticamente privo di retrogusto. La sua stabilità termica lo rende un’alternativa ideale per le preparazioni in pasticceria. Inoltre, questo dolcificante non è cariogeno, il che significa che non danneggia la salute dei denti né del cavo orale.

Ottotips, l’artigiano del caffè consiglia…

La scelta di dolcificare o meno il caffè è personale e dipende dal gusto di ognuno. Se ami berlo dolce e vuoi sperimentare nuove alternative oltre alla classica zolletta di zucchero, prova le opzioni che ti abbiamo suggerito oggi. Se invece vuoi assaporarne il gusto autentico, ti consigliamo di berlo amaro per apprezzarne tutte le caratteristiche organolettiche.

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