Se sei un amante del caffè, probabilmente sarai abituato a gettare i fondi della tua bevanda preferita direttamente nella spazzatura. Ma sapevi che i fondi di caffè possono avere un utilizzo ecologico e a costo zero? Infatti, questi scarti possono essere riciclati come concime per piante e giardini, fornendo benefici nutritivi alle tue amate piante e prevenendo le infestazioni dei parassiti.
In questo articolo esploreremo i molteplici vantaggi di questa soluzione ecologica e ti spiegheremo come iniziare a utilizzare i fondi di caffè in modo efficace per dare una mano alla tua casa e all’ambiente.
Fondi di caffè: consigli e trucchi per utilizzarli come concime
I fondi di caffè sono una vera e propria arma segreta nel giardinaggio. Ricchi di sostanze nutritive fondamentali per la concimazione, come calcio, magnesio, azoto e potassio, i fondi di caffè rappresentano un ottimo concime naturale per le piante.
Tuttavia, prima di utilizzarli come concime, è importante seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, i fondi di caffè devono essere lasciati asciugare e conservati in un contenitore di plastica o vetro, in modo da evitare la formazione di muffe che possono far marcire le piante.
Una volta pronti, i fondi di caffè possono essere utilizzati in diversi modi. Se hai le piante in vaso basterà cospargerli sulla terra, mentre se hai un piccolo orto, puoi mischiarli direttamente con il terriccio delle piante.
Ma non finisce qui: con i fondi di caffè è anche possibile creare un fertilizzante liquido in casa. Per farlo, basterà aggiungere due tazze di fondi di caffè in un secchio di acqua e lasciare il tutto in infusione per almeno 24 ore. Il fertilizzante così ottenuto può essere utilizzato per nutrire direttamente le foglie delle piante, che cresceranno più verdi e rigogliose. Infine, se hai una compostiera domestica, puoi sempre aggiungere i fondi di caffè ai restanti scarti organici.
Quali piante concimare con i fondi di caffè?
I fondi di caffè possono essere utilizzati come un efficace concime e fertilizzante per molte piante che richiedono un terreno acido, con un pH compreso tra 4 e 6,5. Di conseguenza, ti sconsigliamo di utilizzare i fondi di caffè con quelle piante che non sono acidofile o che non tollerano alterazioni del pH del terreno, come ad esempio pomodori, broccoli e ravanelli.
Tra le piante che possono trarre vantaggio dall’uso di fondi di caffè come concime ci sono azalee, mimose, camelie, ortensie, magnolie, rododendri, betulle, abeti, aceri, gigli, lillà e calle. Anche nell’orto è possibile riciclare i fondi di caffè come concime per stimolare la crescita delle erbe aromatiche come prezzemolo, basilico, aneto, pepe e aglio e di verdure come melanzane, cetrioli, zucche, zucchine e mais, così come i cavoli (cavolfiore, broccoli, ecc.).
Tuttavia, è importante non esagerare con l’utilizzo dei fondi di caffè come concime, in quanto si rischia di acidificare eccessivamente nel terreno e danneggiare le piante.
Pergamino del caffè: non chiamiamolo scarto
In una società sempre più sensibile ai temi della sostenibilità ambientale, anche le grandi aziende si stanno interessando al riutilizzo dei cosiddetti “scarti” per restituire sostanza organica ai suoli producendo compost e biochar.
In questo contesto, il pergamino del caffè si è rivelato un valido alleato della fertilità dei suoli, tanto da essere sempre più spesso impiegato in sostituzione dei concimi chimici. Ma che cos’è esattamente il pergamino del caffè? Per capirlo, iniziamo dal frutto del caffè.
Il frutto del caffè è una drupa simile alle ciliegie in termini di dimensioni e colore. Quando ancora acerba, la drupa è verde, mentre diventa di un vivace colore rosso quando matura. Al raggiungimento della maturazione ideale, la drupa diventa di colore marrone. All’interno della drupa si trova il nocciolo costituito da una pellicola gelatinosa chiamata pergamino, che protegge i semi di caffè.
Mentre nel metodo di preparazione “lavato” i semi vengono separati dal pergamino una volta che il caffè raggiunge l’umidità ideale, nel metodo “naturale”, invece, il pergamino rimane quasi completamente attaccato al chicco. Durante la tostatura, il chicco di caffè si espande come un popcorn, rompendo il pergamino che si stacca dal chicco.
È da questo momento che il pergamino trova una nuova utilità: nella nostra torrefazione, una volta separati i chicchi dalle pellicole, queste ultime vengono ritirate dall’azienda locale di smaltimento rifiuti affinché possano essere utilizzate come fertilizzante. In questo modo, siamo in grado di adottare pratiche sostenibili per ridurre l’impatto ambientale e contribuire alla creazione di un’industria del caffè più ecologica.
Ottotips: l’artigiano del caffè consiglia…
Oltre alle sue proprietà fertilizzanti, il caffè ha dimostrato di avere anche effetti positivi come pesticida e repellente naturale. Grazie alla sua acidità è in grado di tenere alla larga lumache, formiche e vermi dai giardini senza ricorrere a sostanze chimiche. Un modo per testare l’efficacia di questo metodo è quello di versare una manciata di polvere di caffè intorno alle piante, creando una barriera naturale che impedisce agli insetti e alle chiocciole di attaccare le piante.