Caffè e cinema sono due mondi strettamente connessi. Quante volte abbiamo visto scene memorabili nascere attorno a una tazza di caffè? Le risposte possono essere infinite. Il caffè è una presenza costante nella nostra vita quotidiana, quindi non sorprende che anche molti registi e sceneggiatori abbiano scelto di includerlo nei loro film.
Scopriamo allora 10 film del cinema italiano e straniero in cui il caffè è diventato per un attimo protagonista.
La banda degli onesti (1956)
In questo film, il caffè diventa strumento di una scena comica memorabile. Totò utilizza una semplice tazzina ordinata al bar per illustrare al signor Lo Turco i meccanismi alla base del sistema capitalista. Nella esilarante dimostrazione, le tazzine di caffè rappresentano metaforicamente le dinamiche economiche: inizialmente colme di caffè amaro, simboleggiano la dura realtà dell’economia. Successivamente, la “tazzina capitalista” inizia a riempirsi di zucchero, allegoria dell’accumulo di ricchezza e potere nelle mani di pochi. Totò, con il suo solito umorismo, esagera riempiendo la tazzina di zucchero fino a quando il barista lo avverte che dovrà pagare di più.
Colazione Da Tiffany (1961)
Tutto ciò che riguarda l’indimenticabile Audrey Hepburn è iconico in questo film: dal lungo tubino nero al collier di perle, dallo chignon al bocchino per le sigarette che l’accompagnano durante tutta la pellicola.
Ma c’è un altro elemento che fa capolino in una delle scene più memorabili del film: all’inizio della storia, il personaggio di Holly Golightly si gode un pasticcino e un caffè da asporto mentre sogna ad occhi aperti davanti alle vetrine di Tiffany, con la canzone di Moon River in sottofondo.
Pulp Fiction (1994)
Nel film che ha consacrato Quentin Tarantino come regista di punta di Hollywood, il caffè contribuisce a creare l’atmosfera caratteristica della pellicola, popolata da dialoghi vivaci, situazioni insolite e personaggi memorabili. Uno dei momenti più iconici in cui il caffè è protagonista è la scena del “Royale with Cheese”, dove i personaggi di Vincent Vega (interpretato da John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) si incontrano in un diner per sorseggiare del caffè mentre discutono delle differenze culturali tra America ed Europa. In un’altra scena, Mia Wallace (interpretata da Uma Thurman) e Vincent Vega si ritrovano in un diner, dove Mia ordina un caffè e parla con Vincent.
Ma la scena più celebre è sicuramente quella in cui lo stesso Tarantino prepara un caffè “solubile istantaneo” ai suoi ospiti mentre organizzano l’occultamento di un cadavere.
Pensavo fosse amore… invece era un calesse (1991)
In questo film diretto da Massimo Troisi, con protagonista lo stesso Troisi insieme a Marco Messeri, il caffè svolge un ruolo piuttosto importante all’interno della trama. Il caffè è spesso presente nelle scene in cui i personaggi principali, Tommaso (Massimo Troisi) ed Enea (Marco Messeri), si ritrovano a discutere o a riflettere sulla loro vita e sui loro sentimenti. La giovane sorella di Enea è follemente innamorata di Mario, ma non corrisposta da quest’ultimo. La gelosia e l’ossessione della ragazza trovano compimento in una tazzina di caffè “corretto” con veleno per topi, che viene offerta al giovane amante che non potrà mai avere.
Heat – La sfida (1995)
In questa pellicola, il caffè gioca un ruolo significativo in diverse scene, soprattutto nel contesto delle interazioni tra i personaggi principali, interpretati da Al Pacino e Robert De Niro. Una delle scene più memorabili in cui il caffè è presente è quella in cui i due protagonisti, il tenente della polizia Vincent Hanna (Al Pacino) e il ladro professionista Neil McCauley (Robert De Niro), si incontrano per la prima volta.
Il loro incontro avviene in un diner e, durante la conversazione, ordinano caffè mentre si scrutano reciprocamente, in un sottile gioco psicologico carico di tensione che sottolinea il parallelo tra i due personaggi, entrambi determinati e professionali nel loro campo. Oltre a questa scena, il caffè compare anche in altri momenti del film, spesso durante le conversazioni tra i membri delle rispettive squadre di Hanna e McCauley.
Il favoloso mondo di Amélie (2001)
Ne “Il favoloso mondo di Amélie” il caffè è il protagonista silenzioso che accompagna Amélie (Audrey Tautou), cameriera in servizio presso il “Café des 2 Moulins”, durante l’intero arco narrativo. Molte scene vedono la presenza del caffè, ma una delle più memorabili è quando Amélie si immerge nella sua immaginazione mentre prepara caffè per i clienti. In questo momento, il caffè diventa uno strumento per illustrare la sua natura sognante e fantasiosa.
Lost in Translation (2003)
Nel film diretto da Sofia Coppola, la scena del bar dell’hotel è un momento chiave che cattura l’essenza della solitudine e della ricerca di connessione umana tra i due personaggi principali, Bob Harris (interpretato da Bill Murray) e Charlotte (interpretata da Scarlett Johansson). Nel bar dell’hotel, Bob e Charlotte si incontrano casualmente mentre entrambi sono svegli a causa del jet lag. Mentre bevono caffè, condividono pensieri intimi, sogni e paure, creando un legame emotivo profondo e fugace. Una scena intensa e significativa che rappresenta un momento di connessione umana autentica in mezzo alla vastità e all’anonimato di una città estranea. Il caffè, in questo contesto, agisce come un catalizzatore per la conversazione, fornendo un momento di conforto e di riflessione per entrambi i personaggi.
Cafè Express (1980)
Negli anni ’80, Nanni Loy ha diretto il film “Cafè Express”, che ruota attorno alla storia di un uomo napoletano di mezza età, interpretato da Nino Manfredi, che si trova in una situazione difficile: per mantenere suo figlio quattordicenne in un collegio e per sopravvivere, si improvvisa venditore abusivo di caffè. La sua avventura lo vede viaggiare clandestinamente sulla tratta ferroviaria notturna da Vallo della Lucania a Napoli. In questo contesto, il caffè non è solo una bevanda, ma diventa un mezzo attraverso il quale si raccontano storie di uomini, piuttosto che semplici personaggi. È anche grazie a questa pellicola che inizia a rafforzarsi il legame tra il caffè e Nino Manfredi che, nel corso degli anni, sarà il protagonista di celebri spot legati a questo simbolo della quotidianità italiana.
C’era una volta in America (1984)
In “C’era una volta in America”, diretto da Sergio Leone, il caffè svolge un ruolo simbolico e narrativo significativo all’interno della trama del film. Una delle scene più memorabili del film in cui il caffè è presente è quella in cui i protagonisti, interpretati da Robert De Niro e James Woods, si riuniscono in un bar per discutere dei loro affari criminali.
Durante questa scena, il caffè viene servito e consumato dai personaggi mentre discutono di strategie, pianificazioni e conseguenze delle loro azioni. In altre scene, il caffè viene utilizzato come mezzo per mostrare la routine quotidiana dei personaggi, il loro senso di comunità e appartenenza, e talvolta viene associato a momenti di intimità e riflessione.
Coffee and Cigarettes (2003)
“Coffee and Cigarettes” è un film del 2003 scritto e diretto da Jim Jarmusch, composto da una serie di brevi episodi che esplorano conversazioni casuali tra persone diverse, spesso intorno a una tazza di caffè e una sigaretta. Le scene si svolgono principalmente in ambienti come caffetterie o bar, dove i personaggi si incontrano per discutere di vari argomenti, dalla filosofia alla scienza, dalle relazioni interpersonali alla cultura pop. Nell’episodio “Strange to Meet You”, Roberto Benigni e Steven Wright interpretano loro stessi in un incontro casuale in un bar, dove discutono dei loro gusti e antipatie per il caffè e le sigarette.
Ottotips, l’artigiano del caffè consiglia…
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